Docenti Il rapporto “Investing in Education 2025” della Commissione europea mette in luce una situazione allarmante per l'Italia riguardo agli investimenti pubblici in istruzione.
Nel 2023, il nostro Paese si colloca all'ultimo posto tra gli Stati membri dell'Unione Europea, con una spesa pubblica destinata all'istruzione pari a soltanto il 7,3%. Questo dato è significativamente inferiore alla media europea, che si attesta al 9,6%. La mancanza di investimenti adeguati in istruzione non solo compromette la qualità dell'educazione, ma ha anche ripercussioni dirette sulla competitività economica del Paese.
L'analisi dei dati rivela che l'Italia non solo è in ritardo rispetto alla media europea, ma si posiziona anche terz'ultima per il rapporto tra spesa pubblica in istruzione e PIL, con un valore del 3,9% rispetto a una media comunitaria del 4,7%.
Questo divario è particolarmente preoccupante se si considera che nel 2019 l'Italia destinava all'istruzione l'8,2% della spesa pubblica e il 4% del PIL. La flessione degli investimenti in istruzione è quindi più marcata rispetto al trend europeo, dove la percentuale di spesa pubblica è scesa dal 10% nel 2019 al 9,3% nel biennio 2020-2021, per poi risalire al 9,6% nel 2023.
La commissaria europea all'istruzione, Roxana Mînzatu, ha affermato che "spendere per l'istruzione è un investimento, non un costo."
Questo concetto è fondamentale per comprendere il valore strategico degli investimenti formativi. L'analisi economica contenuta nel rapporto evidenzia che il PIL dei Paesi europei potrebbe crescere tra l'8% e il 10% se un maggior numero di cittadini raggiungesse livelli sufficienti di competenze di base entro il 2030. Inoltre, un anno aggiuntivo di istruzione può incrementare il reddito personale del 7% in Europa.
La Commissione europea ha già delineato la strategia per il prossimo ciclo di bilancio post-2027, proponendo un aumento dei finanziamenti per istruzione e competenze attraverso diversi strumenti.
Questi includono i Piani nazionali e regionali di partenariato, un nuovo Fondo europeo per la competitività e un programma Erasmus+ rafforzato. Mînzatu ha sottolineato che il trend al rialzo dimostra che "in tutta l'Ue l'istruzione è di nuovo un motore di competitività e resilienza economica." Gli investimenti formativi sono quindi considerati un elemento centrale per affrontare le sfide future del continente.
Il 19 dicembre 2024, il Tribunale di Napoli ha emesso una sentenza che rappresenta una pietra miliare nella tutela dei...
Il dibattito sui fondi alle scuole paritarie si è intensificato negli ultimi giorni, con il Governo guidato da Giorgia Meloni...
Il 21 gennaio di quest'anno, l’istituto tecnico Vincenzo Arangio-Ruiz di viale Africa ha subito un atto vandalico...